Intervista a Luisa Leone – 46 anni – Cuoca presso Ristorante “Dolmen”, Taormina ME. Visita il sito ufficiale di Luisa Leone.
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Sono proprietaria del ristorante “Dolmen” di Taormina (vedi pagina su TripAdvisor). Ho fatto la “pazzia” di aprirmi questo Ristorante il 25 maggio del 2013. La mia passione per la cucina mi ha spinta a mettere in atto questa attività così bella, così particolare per farla diventare proprio la mia professione. In passato non facevo la cuoca. Facevo parte di un’associazione culturale in cui ci occupavamo di organizzazione di eventi, mostre e ricevimenti in genere. Ci occupavamo principalmente degli allestimenti. Avevamo una galleria d’arte a Taormina dove facevamo settimanalmente esposizioni di artisti quali pittori e scultori. Capitava a volte di organizzare anche dei piccoli buffet soprattutto per le mostre in galleria. In quel caso l’artista ci chiedeva l’aperitivo di benvenuto del quale ci occupavamo sempre noi. A volte si trattava di 20-30 ospiti, ma altre volte potevano essere 100-150 e quindi da lì ho iniziato a prendere confidenza e avere piacere a dedicarmi di più al settore culinario. Mi dedicavo moltissimo alla preparazione del buffet. Questa passione è andata crescendo sempre di più.
In passato ho frequentato anche un corso per diventare infermiera professionale, che poi non ho terminato per varie vicissitudini.
Non sono originaria di Taormina. Vivo a Taormina da 14 anni. Sono originaria di Vittoria. La passione per la cucina vive in me sin da quando ero piccola. Avevo tre pentolini di plastica, quelli con cui si gioca da bambini. Abitavamo in periferia e dietro casa c’ero uno spazio dove andavo a giocare: prendevo un macchiettino di terra, quattro foglie degli alberi e mi mettevo a cucinare. Facevo le polpette. Abbinavo pure le foglie. Quelle strette e lunghe per me erano gli spaghetti (sorride, ndr)… Essendo originaria di un posto di mare e il pesce per me è una delle cose che piace cucinare. Tra l’altro è uno degli alimenti che più mi piace.
Come sei venuta a conoscenza della scuola e che organizzava corsi professionalizzanti per cuoco?
Cercavo da tempo di approfondire la cucina. Non ho una base didattica come l’aver frequentato un istituto alberghiero, ad esempio. Quindi sentivo l’esigenza di entrare in contatto con persone che avessero molto più esperienza di me nel settore. Erano 2-3 anni che ne ero alla ricerca. Ho fatto qualcosa in una scuola anni fa ad Aci Bonaccorsi, ma non a livello professionale. Myda Scuola di Cucina l’ho proprio cercata online. Il fatto di avere un ristorante, avere una base didattica, diventa una cosa importante. Dovrò comunque approfondire ancora, aiutata ovviamente da chi ha più esperienza di me. La conoscenza della gastronomia comporta una grande responsabilità. Ho fatto ricerca di Scuole di Cucina nella zona di Catania. Di Myda ne sono venuta a conoscenza tramite un ragazzo che ha fatto un corso amatoriale. Mi parlava solo di corsi amatoriali. Chiaramente non è che non mi servissero corsi amatoriali, ma per il mestiere che voglio andare a fare, devo toccare con mano cose più professionali. Poi ho sentito Loredana Crisafi (Fondatrice e Docente Chef presso Myda Scuola di Cucina, ndr) a Novembre scorso e le ho riferito la mia situazione e cioè che avevo un ristorante e avevo la necessità di approfondire un corso professionale per cuoco ben specifico. In atto però c’erano solo corsi amatoriali ed eravamo rimaste che ci saremmo sentite in avanti quando metteva in atto un corso professionale. Poi ho appreso la notizia che a Gennaio 2014 il corso sarebbe iniziato. Immediatamente mi sono presentata a Scuola e ho prenotato un posto per frequentarlo.
Quali sono stati gli elementi che ti hanno fatto decidere di frequentare questa scuola?
È stato proprio l’impatto che ho avuto della scuola. Quel giorno in cui sono passata dalla scuola ho avuto l’opportunità di incontrare lo Chef Mario Casu (Docente Chef presso Myda Scuola di Cucina, ndr). Ci siamo parlati proprio due minuti, ma ho avuto un’impressione assolutamente positiva: questo Chef così intraprendente, l’ambiente… allora mi sono detta: sì, questa è la scuola di cucina che voglio frequentare…
Come valuti le persone con cui hai avuto a che fare?
Darei il massimo della valutazione a tutti. In questa scuola non sei semplicemente un numero, un allievo e basta. Altrove si sente dire: “Ho 10 persone che frequentano questo corso, 5 di un altro”… Noi qui non siamo un numero, siamo una storia, abbiamo un’identità. Questo è un bellissimo aspetto che la scuola cura. Quindi ti senti tranquilla, ti senti nel posto giusto per studiare, per approfondire, perché sei ascoltata, sei guidata… ed è tutto molto bello.
Hai hobby particolari?
No, non ho tempo praticamente. Ho due figlie una di 20 anni, l’altra di 25 anni appena laureata. Sì è laureata il giorno in cui cominciava ufficialmente il corso. Di comune accordo di tutti noi allievi l’inizio del Corso Professionalizzante è stato posticipato il giorno dopo.
Qual è stata l’esperienza che ti ha colpita di più?
L’esperienza più emozionante secondo me è stata proprio il primo giorno. È cominciato proprio con questa nostra passeggiata al mercato per comprare tutto quello che serviva per la prima lezione (vedi foto ”Primo giorno – Uscita al Mercato”, ndr). Tra di noi non ci conoscevamo. Ci siamo ritrovati tutti in questo grande mercato ed è stato veramente come sentirsi già tutti uniti. Non è iniziata con freddezza, ma abbiamo avuto la possibilità di conoscerci in maniera familiare. Andare a fare la spesa è un’esperienza che fai con la famiglia… è stato molto bello perché abbiamo condiviso sin da subito un momento estremamente conviviale: andare a fare la spesa al mercato e cucinare tutto quello comprato.
Qual è la cosa in cui hai avuto più difficoltà?
Non amo assolutamente fare i dolci. Sono stati per me sempre un grande problema. Avevo la paura e la convinzione di non riuscirci. Con questa scuola posso dire che sono riuscita a farmi apprezzare ed amare anche quando preparo i dolci. Sono riuscita a superare un grosso problema.
Qual è, invece , la cosa in cui hai avuto meno difficoltà?
Ho esperienza nella manualità in cucina. Non ho avuto difficoltà nel tagliare o nella preparazione degli ingredienti.
Quali sono i piatti dai cui ricevi più apprezzamenti?
I primi piatti. Li amo molto. Secondo me, il primo piatto è il piatto più importante fra tutte le portate. In un pasto potresti fermarti pure al primo piatto. Con l’antipasto non ti fermi, col secondo dici magari mi mangio qualcos’altro… Il primo piatto è quello più importante ed è abbastanza discriminante alla continuazione del pasto: se un primo piatto non ti lascia una buona impressione, ti induce a non continuare il pasto stesso. Sono infatti curiosa nelle ricette dei primi piatti, negli ingredienti. Adoro apprendere nuovi suggerimenti, come arricchire il piatto o come migliorarlo: usando i prodotti più naturali che ci possono essere, e soprattutto stagionali, si possono ottenere risultati davvero sorprendenti. Ed è proprio questo che imparato in questa scuola. Con semplicissimi ingredienti si possono ottenere risultati straordinari! Con l’uso di ingredienti naturali, e di un buon equilibrio di sapori, si riesce a conciliare tutto, dalla morbidezza alla croccantezza.
Cosa ti preoccupa dopo aver partecipato al nostro Corso Professionalizzante per Cuoco?
Aver avuto la possibilità di conoscere queste persone appartenenti da tempo al mondo enogastronomico, che hanno arricchito le mie conoscenze, adesso la mia paura è quella di non mettere in pratica quanto appreso. Adesso devo fare un po’ di conti con questa nuova realtà. Gestisco già un ristorante ed è comunque una grossa responsabilità. Con questo corso mi sento più preparata, ma più preoccupata (ride, ndr) . La conoscenza e la consapevolezza dell’esistenza di tante sfaccettature che fanno parte di questo mondo, comportano inevitabilmente una responsabilità maggiore. Adesso mi aspetto da me molto di più…
