Il 25 e il 26 settembre scorso la cucina e pasticceria vegan firmata “Black Sheep” Trento di Michele Granuzzo ha fatto tappa a Myda, la seconda per quest’anno, nonché la conclusiva.
Il nostro chef, approdato anche alle Bermuda, ritornerà a scuola la prossima primavera: in programma nuove esperienze bomba da non perdere!
Le masterclass a Myda.
Nella prima masterclass sono stati trattati i primi piatti della tradizione italiana, gnocchi, lasagne e carbonara, nella seconda, i dolci più richiesti, ovvero, panna cotta, cheescake, biscottini al cocco, panini con gocce di cioccolato.
Un tris ed un poker d’assi perfetto con i quali vince l’ennesima partita del torneo della sua categoria; inutile commentarvi l’entusiasmo dimostrato da parte dei corsisti e, soprattutto, l’atmosfera di pace che si respira durante le sue lezioni.
Lo chef Granuzzo nel giro di pochi anni è diventato un fuoriclasse, e i suoi risultati lo dimostrano.
Entrato a far parte del nostro corpo docente nel 2018, da oltre mezzo decennio, Michele riesce a trasmettere sapientemente il suo bagaglio di conoscenze professionali, portando come sempre una ventata di novità, saperi e sapori, e lasciando ogni volta, inevitabilmente, una gran voglia di rivederlo presente in classe il prima possibile.
I progetti futuri e i tour.
“Progetti futuri? Ne ho due. Aprire tra un anno, o massimo due, un piccolo locale a Roma; per il secondo, ho già deciso: il prossimo anno comprerò un food truk destinato agli eventi, matrimoni ad esempio. Voglio andare anche due anni a Copenaghen con la mia ragazza, e avere comunque la possibilità di curare le mie collaborazioni fisse: ne vorrei avere almeno una ventina.”
“Mi piace concentrare il lavoro per periodi, e riposarmi per altrettanti, conoscere nuova gente attraverso questi tour e poi, allontanarmi dal laboratorio, staccarmi dalla routine quotidiana, per me significa andare in ferie. Venire qui a scuola, insegnare, la considero una vera e propria vacanza.”
Michele organizza in genere due tour all’anno, tipicamente da marzo ad aprile e da settembre a ottobre. Il tour non consiste solo in corsi ma anche in eventi in generale.
“Qui a Myda, a Catania, ad esempio, ritorno due volte l’anno, ma faccio tappa per corsi anche a Genova, Roma, Firenze e Val Camonica; insegno in Trentino per istituti alberghieri ed enti di formazione, faccio consulenze per hotel e ristoranti, gli eventi dei tour sono spesso cene a 4 mani.”
La filosofia “Black Sheep”.
“Collaboriamo solo con realtà che si sposano perfettamente con la filosofia Black Sheep, fatta di buon gusto, sostenibilità, ricercatezza; ci piacciono persone dalle spiccate abilità umane, con le quali poter essere fieri di associare il nostro nome e, Loredana (Crisafi docente chef e fondatrice di Myda scuola di cucina, ndr), ne è un esempio.”
“Le ricette? Sono solo dei consigli…” – dice Michele – “Se nella pasticceria bisogna essere molto precisi, nella cucina, come si sa, il nostro limite è solo la fantasia. Il mio obiettivo è semplicemente trasmettere tutto quello che facciamo e sappiamo. Conosco ottimi fornitori in Sicilia, sono piccolissime realtà che producono delle vere e proprie eccellenze, da loro compro gli ingredienti di cui non posso più fare a meno nelle mie produzioni.”
“Siamo artigiani veri, facciamo tutto noi, da zero. Degli hamburger che vendiamo produciamo tutto noi, dal pane, impastato a mano, alla maionese che è artigianale, il ripieno, tutto.”
“Abbiamo avuto la fortuna di crescere, a differenza di altri, purtroppo, durante la pandemia. Lavoravamo tantissimo con le cene d’asporto. Partiti da un’idea di sola pasticceria bio-raw-vegan la filosofia Black Sheep abbraccia ora tutta la cucina in generale.”
La sua storia di successo.
“Black Sheep, è nato nel 2016 come primo laboratorio di pasticceria crudista in Europa per hotel, ristoranti di lusso; eravamo gli unici e lo siamo tuttora, poi siamo passati ai corsi di cucina, al pane impastato a mano da vendere, alle cene del venerdì; lavoravamo solo io e mia sorella (ne avevamo parlato qui, in questo articolo), adesso ci siamo spostati in centro a Trento.“
“La svolta vera e propria di Black Sheep – continua Michele – avvenne nel 2019, quando vincemmo un bando pubblico che ci permise di spostarci dalla prima sede. Adesso, oltre ad essere un Vegan Lab, abbiamo aperto accanto, a giugno 2023, dopo tante peripezie, un bistrot. Ad oggi la nostra squadra è formata da otto persone, lavoriamo per pranzi, cene, eventi e aperitivi ma anche per catering nei dintorni di Trento; il nostro cavallo di battaglia rimangono sempre i dolci.”
Black Sheep non è stato però tutto rose e fiori, e i momenti di sconforto non si fatti attendere, afferma Michele. “Nel 2018, quando sembrava che il progetto stesse prendendo il decollo, cessò un’importante collaborazione con un hotel di lusso: avevamo assunto un dipendente, ci trovavamo in una condizione critica, abbiamo barcamenato tanto e, alla fine, ne siamo usciti vittoriosi.”
Che bella storia a lieto fine… Ad majora semper Michele, a presto!